IL VESPRO SICILIANO UNA DATA CONTROVERSA

di Gabriele Toscano

In prossimità dell’anniversario dei “Vespri Siciliani”, evento che potrebbe (e dovrebbe) essere ricordato e celebrato dalla Sicilia e dai siciliani, come uno degli avvenimenti più importanti della storia e cultura dell’isola, è stato deciso di affrontare il controverso problema sulla datazione dell’inizio dei “Vespri Siciliani”.

Secondo la tradizione, ed anche alcune autorevoli fonti (Montanelli o Sir Runciman), la rivolta siciliana contro i francesi iniziò il “Lunedì dell’Angelo” del 1282, ovvero il 30 Marzo dello stesso anno. Di contro, però, altri studiosi di rilievo (su tutti Amari), sostengono che la ribellione ebbe inizio il Martedì dopo Pasqua, e non il Lunedì! Facendo così cadere la ricorrenza al 31 di Marzo.

Come sia possibile risolvere lo spinoso problema?? Ecco la spiegazione….
Nel XIII secolo i giorni si contavano “all’italiana” ovvero in un sistema per cui l’inizio del giorno decorreva con “L’ave Maria” (ovvero le odierne ore 18:00), superata questa ora, che coincideva con le preghiere dei vespri quotidiani, iniziava già la giornata successiva (come si fa invece oggi dopo la mezzanotte).

É lecito affermare che l’episodio del soldato francese Drouet, dinnanzi la chiesa di “S.Spirito” a Palermo, riconosciuto da tutti come la miccia che fece esplodere la rivolta, ebbe luogo il 30 Marzo, ma che essendo in prossimità dei Vespri (e dunque del cambio del giorno secondo la datazione dell’epoca) dopo qualche fugace minuto ebbe inizio il giorno successivo e dunque il 31 Marzo. Un evento dunque a cavallo tra due giorni ma che ha la propria origine nel primo e non nel secondo giorno.

Va dunque sottolineato che, col sistema di misurazione attuale, l’inizio dei Vespri Siciliani è da far ricadere interamente al 30 Marzo, confermando la tesi secondo cui tutto ebbe inizio in quel fatidico “Lunedì dell’Angelo” del 1282….

Rimane comunque stupore dinnanzi alla non “istituzionalizzazione dei Vespri Siciliani” da parte delle autorità isolane, se si tiene conto che la “Ribellione cuntra li francisi” è l’avvenimento più sentito e tramandato dalla tradizione siciliana.

Antudo!

(Si ringrazia il prof. Massimo Costa per la preziosa collaborazione)